Amus a bider
tando cal est custu bellu riu
L’amus a
intendere caminende che prepotente
Cun sos brazzos
andende e su muccu falende
Non d’ada mai idu
che i custu martiriu
Non podet sighire
cun custu deliriu
Lo vedremo allora
qual’è il nostro sentiero,
difficile capire qual’è quello vero fra i milioni di
passaggi
noteremo i vostri passi fra molti altri,
vedendo passare ogni secondo
stretto fra ingranaggi.
Avere memoria
serve tanto,
la fortuna smonta ogni esercizio,
è fittizia non conta,
è come un
fresco inizio che secondo il corso della storia si ripete,
ma senza pregiudizio,
vedrete, porterà avanti lo stesso
supplizio.
Non pensare al canto
neanche fosse l’unica cosa rimasta per la conta,
mai dare senso al manto è li
perchè altrimenti saresti sotto a un ponte,
questioni di scelta, questioni e
finzioni,
fra mille ragioni la cosa importante è il controllo delle emozioni.
Proseguire dritti
attraverso i soffitti e le finestre
scavalcare ogni muro e ogni interesse,
pensando sempre e solamente a quello che resta,
malgrado sia il niente a fargli
la festa.
Ogni emozione che
può essere espressa,
pressa la testa ad ogni scommessa.
Confessa ogni atto ipocrita
ed ogni pensiero sincero,
aprire la porta di ogni sentiero, se lo vuoi davvero,
non è un gran mistero.
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